23.3.06

22 marzo GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA (Lavatevi!)

Oggi, 22 marzo, e' una data da celebrare: e' il giorno in cui, ogni anno, l'Onu ci ricorda che l'acqua e' "elemento prezioso e vitale da garantire a tutti i cittadini del pianeta e da rispettare attraverso un uso sostenibile dell'ambiente". E' un bene naturale che tendiamo a considerare inesauribile mentre esso, proprio a causa delle attivita' umane, si e' progressivamente depauperato e inquinato. In realta' e' una fonte rinnovabile ma esauribile.E infatti oggi, come e' accaduto per le edizioni degli ultimi anni, e' anche il giorno dei numeri e delle denunce: dal Forum Mondiale sull'Acqua, tenutosi a Citta' del Messico in questi giorni, e' emerso il fallimento totale delle politiche idriche nel Primo, Secondo e Terzo mondo.Si pensi che la superficie terrestre e' ricoperta al 71% da 1400 milioni di chilometri cubi di acqua, eppure il 40% della popolazione mondiale vive in condizioni igieniche difficili per carenza idrica. Piu' esattamente, ancora oggi, nel 2006, un miliardo e cento milioni di persone non ha accesso all'acqua potabile (e di questi, 300 milioni sono africani, vale a dire circa uno su tre), mentre 2,6 miliardi di persone non dispongono di servizi igienico-sanitari di base, prevalentemente in India e Cina. Circa 400 milioni di bambini -un quinto dell'intera popolazione infantile mondiale - sono privi perfino della mera quantita' d'acqua necessaria a vivere (20 litri al giorno - non piu' di due secchi d'acqua potabile - per consentire a un bambino di bere, lavarsi le mani per prevenire malattie infettive e cucinare un semplice pasto). Come ben disse Carol Bellamy, direttore generale dell'Unicef: "la nostra incapacita' di fornire appena due secchi di acqua al giorno ad ogni bambino e' un affronto per la coscienza umana. In troppi stanno morendo a causa della nostra inerzia, e sulla loro morte domina un silenzio assordante". E per migliorare la sola situazione africana l'ONU ha chiesto un investimento di 550 milioni di dollari per i prossimi 5 anni.Perche' una risorsa che sembra infinita ha in realta' una disponibilita' cosi' limitata da diventare sempre piu' spesso oggetto di discussione sul tavolo degli organismi internazionali? Il 97,5% dell'acqua presente sulla Terra e' salata e il 2,5% che resta e', per il 69%, contenuto nei ghiacciai e per il 30% nel sottosuolo. Insomma, per bere, irrigare le colture, condurre le attivita' industriali e garantire le necessarie condizioni igieniche alla nostra esistenza ci resta soltanto lo 0,3% di tutta l'acqua esistente, contenuta nei fiumi, nei laghi, nelle bolle e falde idriche superficiali.E questo 0,3% non e' certo ne' utilizzato con intelligenza ne' ripartito in modo equo: il consumo dell'acqua nel mondo e' aumentato di sei volte negli ultimi anni, in Italia ciascun cittadino consuma 213 litri al giorno, piu' di tutti gli altri Paesi europei (contro, per esempio, la disponibilita' di 435 litri per persona negli Usa, 150 in Francia, 10 litri per un malgascio ...). E poi, li' dove l'acqua c'e', come da noi, questa e' oggetto di sprechi inutili e speculazioni (basti pensare alla terribile prospettiva della sua privatizzazione). Un'agenzia Ansa di ieri riporta che a causa della scarsa manutenzione della rete idrica nazionale (circa 150mila km) venga sprecato il 30% dell'acqua messa in circolo dagli acquedotti, con punte del 40% nel Sud. Milioni e milioni di litri che si perdono in crepe, buchi, dispersioni, tubi che finiscono nel nulla...A questo vanno aggiunti i prelievi illegali, l'acqua utilizzata per lavare gli stessi acquedotti e i contenziosi in corso con utenti morosi, per non parlare dello spreco domestico di chi ancora si lava i denti tenendo il rubinetto costantemente aperto o di chi lascia gocciolare per mesi un lavabo. Insomma, le perdite d'acqua in Italia sarebbero sufficienti a far fronte alle esigenze idropotabili di una nazione come il Belgio o la Grecia. Se riuscissimo a dimezzarle, potremmo soddisfare il fabbisogno nazionale futuro senza ulteriori interventi.

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