19.7.08

Genova ferita aperta

La legge può essere sospesa, non solo a Guantanamo o nei deserti afgani, ma anche a casa vostra!!!




«Genova ci insegna che quando lo Stato si sente minacciato, la legge può essere sospesa. Ovunque». Così scrive il Guardian, autorevole quotidiano britannico, che definisce la polizia italiana "fascista". E che individua il punto più grave di questa vicenda: la assoluta mancanza di responsabilità politiche individuate per quel che di terribile è successo a Genova cinque anni fa.

Da subito la politica, quella che non era nelle stanze dei bottoni della questura centrale del capoluogo ligure, si è clamorosamente chiamata fuori dai fatti di Genova. C'è voluto il Guardian per far notare e chiedere conto della presenza dell'attuale presidente della Camera nella cabina di regia delle "forze dell'ordine". Le opposizioni non hanno saputo, o voluto (e in politica non so cosa sia peggio) discutere, ragionare, e prendere delle misure rispetto a quel che era accaduto. Chi era al governo se ne è guardato bene, ovviamente. E il governo che è venuto dopo non ha certo fatto di meglio. Anzi ha sancito con delle promozioni che quel che era successo a Genova era cosa normale. Che è normale sospendere la legge, sospendere i diritti.

Quello che è successo a Genova è semplicemente il peggio che possa capitare in uno stato democratico.

Ma in Italia la sospensione della legge è pratica comune. Un tempo era una pratica nascosta: c'erano le trame, la strategia della tensione. C'erano il pericolo e la delinquenza di chi puntava al cuore dello Stato a nascondere le azioni criminali delle "forze dell'ordine". Chi ha qualche anno in più dei ragazzi che sono stati massacrati per le strade, nelle piazze, nelle caserme, e persino nelle infermerie sapeva benissimo che lo Stato italano ha una fortissima tendenza alla sospensione della legge. A partire da Portella delle Ginestre, passando da piazza Fontana, da piazza della Loggia, da Bologna, e in centinaia di altri luoghi del Paese negli anni settanta, ogni qualvolta il potere e lo Stato si sono sentiti minacciati, prima dal pericoloso avvivinarsi dei "comunisti" al potere, poi dal terrorismo rosso molte volte la legge è satata sospesa.

Oggi, grazie anche al fatto che i fatti di Genova sono stati politicamente impuniti (e anche penalmente, ma questo lo vediamo solo ora), la sospensione della legge è diventata addirittura è una pratica pubblica. Non mi piacciono quelle leggi? Me ne sento minacciato? Le ignoro (guerra in Iraq e in Afghanistan) le abolisco (falso in bilancio), le cambio (riforma della giustizia), ne approvo della nuove che mi mettano al riparo (immunità per le alte cariche dello Stato) da ogni possibile intralcio all'esercizio del potere, perché "lo Stato sono io". Sancisco pubblicamente la sospensione dei diritti (Cpt, nomadi, immigrati), perché tanto so di poterlo fare impunemente.

Non c'è che dire, è una bella democrazia quella di cui siam diventati armati paladini.



Fonte: Peacereporter

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