La questione non si pone solo per le aree tribali (FATA - Federal Administered Tribal Areas), sui confini del nordovest, ma anche a nord dove i talebani hanno trovato il consenso e la collaborazione dei guerriglieri del Kashmir. Anche il movimento del Panjab darà sostegno ai jihadisti.Proprio ora che i combattimenti si stanno intensificando, e le forze Usa stanno subendo, il comandante delle forze Nato in Afghanistan (ISAF) generale David McKiernan, ha detto di considerare l'opportunità di coinvolgere i leader tribali nel processo di pacificazione del Paese e non ha escluso una riconciliazione con il Mullah Omar. Alle dichiarazioni ha fatto eco il presidente Hamid Karzai. Ma i talebani hanno replicato con queste parole: ”Respingiamo l'offerta di negoziato del presidente fantoccio e schiavo Hamid Karzai…lui dice e fa ciò che gli dice l'America".
Al momento la guerra sembra persa. I rimedi americani in questi casi sono sempre due; invio di un contingente maggiore – entro il prossimo anno altri 14.500 uomini – e bombardamenti aerei. Come l’ultimo, proprio di poche ore fa. Che ha fatto 21 morti nella regione pakistana del Nord Waziristan. Sembra proprio che il pantano afghano sia destinato, nei prossimi anni, ad allargarsi, a diventare voragine costringendo gli Usa e la Nato ad un sempre maggiore impegno per evitare la disfatta.
Fonte: Infoaut
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