28.12.08

Quando questo nuovo olocausto avrà fine?




La nottata è trascorsa insonne, non poteva essere diversamente.Boati e sirene su tutta la città. Ogni bomba quanti morti sono?sono stanco di ascoltare le esplosionidi contarli, i morti,ma non posso farne a meno. Siamo a 290 decessi,ma i feriti, per lo più gravissimi, con arti mutilati o maciullati,fanno impennare il bilancio verso l'alto ogni ora. Ho bisogno di tranquillanti.Non riesco a levarmi dalla mente i volti sorridenti di quei ragazzi che, appena sbarcato, la settimana scorsa con la Dignity del Free Gaza Movement, ho abbracciato uno per uno.Giacciono ora due metri sotto terra.E attorno a me, nella mia mente, sono come fantasmi che non hanno avuto il tempo di un qualcunque commiato con le loro madri,i loro padri, le loro moglie, le fidanzate. Come Tofiq,studente palestinese che abbiamo tratto in libertà dalla più grande prigione a cielo aperto del mondo, Gaza,e portato su una delle nostre barche (Free Gaza Movement) a Cipro.Tofiq non ha fatto in tempo a salutare suo zio prima di partire, ha detto a me, allora,di portare a lui da parte sua i suoi più cari saluti. Non ho fatto in tempo neanche io.Tofiq Jaber, zio del mio amico Tofiq, capo della polizia di Gaza, è morto sotto i bombardamenti di ieri. Le linee telefoniche sono intasate,non riesco a contattare tutti i miei amici sparsi sulla Striscia. Ieri molti telefoni sono squillati a Gaza, minacce di morte. Sono andato a trovare un amico, saputa la notizia, abbiamo strappato il telefono fisso dal muro. Minacce di notte che di giorni si tramutano in orrende realtà. Una bomba è caduta nel giardino di Fida, nostra coordinatrice Ism,c'è mancato un pelo.Ma è da parecchie ore che le bombe hanno iniziato a cadere a casaccio,avendo demolito ormai solo nella giornata di ieri tutti i siti che Israele giudicava "sensibili". Nessuno sa quando questo nuovo olocausto vedrà termine,nessuno osa immaginarlo. Scrivo con una connessione traballante dinnanzi all'ospedale di Shifa.

Due ore fa, proprio di fianco all'ospedale, hanno tirato giù una moschea.

Solo mezz'ora fa, duecentometri più avanti, una ha bombardato il parlamento e il carcere. Decine i detenuti sotto le macerie.

Non so che succede fuori da questo inferno, ma mi auguro fortemente che le masse si mobilitino, così come ad Atene hanno fatto per la morte di un ragazzino ucciso da un fascista travestito da poliziotto.

Qui siamo quasi a 300 morti, molte le donne e i bambini.

E' il momento una volta per tutte di mettere Israele in un angolo, e condannarlo per i suoi atroci crimini contro l'umanità. Alzate la vostra voce di indignazione, come noi urliamo di dolore e disperazione.

Guernica è uscita dalla tela e si è trafigurata in realtà in questo inferno.

Vik in Gaza

Vittorio Arrigoni

blog: http://guerrillaradio.iobloggo.com/

websites della missione: http://www.freegaza.org/
e www.palsolidarity.org


Fonte: Infopal

5 commenti:

Marte ha detto...

Ciao Aride, ci aiuti a diffondere l'ultimo post di Vik?

Aride ha detto...

Lo faccio subito....
Ciao

Marte ha detto...

Grazie Aride, anzi..colgo l'occasione per chiederti (se vuoi) di lasciare la tua mail a Sub de Il sonno della ragione, che provvede a girare via via gli aggiornamenti disponibili su questa carneficina.
La mail è vocidalsottosuolo@hotmail.it oppure se hai facebook (io questa via la sconosco :) puoi aggiungere punto rosso magenta.

In ogni caso grazie per il supporto e la solidarietà. E' importante oltre ogni banale retorica.

Aride ha detto...

Marte, ho seguito alla lettera i tuoi consigli.
E' importantissimo in questo momento far circolare notizie vere, reali di ciò che sta accadendo a Gaza, dal momento che i media nazionali propinano notizie drogate e filtrate.
Questo ragionamento vale sempre, a mio avviso, ma oggi è forse ancor più importante.

Marte ha detto...

Si, è importante sapere e far sapere. Essere presenti in ogni forma in cui la ns presenza può essere organizzata.

Per Gaza e per Vik.