18.1.09

Dalla parte dei palestinesi




Oltre 150mila persone hanno invaso Roma quest'oggi per il corteo nazionale per la Palestina. Un corteo attraversato dalle associazioni pro Palestina, dalle comunità arabe, dai centri sociali e collettivi autorganizzati, dalle tante persone, italiane e migranti, che hanno voluto portare la loro vicinanza al popolo palestinese, in opposizione all'aggressione sionista contro la Striscia di Gaza.

Un corteo nazionale che arriva dalle mobilitazioni delle settimane scorse nel nostro paese. Manifestazioni che hanno portato in piazza la rabbia per la violenza dispiegata contro Gaza e la tenacia nel sostenere la Resistenza del popolo palestinese. Piazze all'interno delle quali è emerso forte il protagonismo dei migranti, primi attori in un conflitto sentito quanto mai vicino, non solamente dalle comunità arabe. Questo si è riproposto quest'oggi per le vie della capitale, letteralmente invasa dalle migliaia di persone.

Manifestazione "Dalla parte dei palestinesi!", senza se e senza ma, che è andata a chieder conto con slogan cori striscioni manifesti e interventi ai governi dell'Occidente di smettere la recita succube d'Israele, ai governi degli Stati arabi di cessare immediatamente l'atteggiamento comodo di immobilismo di fronte alla tragedia. Oltre ovviamente all'essere andati, come esplicitava lo stesso slogan fatto assumere dal corteo, a solidarizzare con il popolo palestinese, con la Resistenza che ha fin qui tenuto dignitosamente testa alla micidiale macchina da guerra israeliana.

Una grande giornata di lotta interessatamente ignorata dai media, che hanno praticamente cercato di mettete il silenziatore alla mobilitazione, fedeli alla rappresentazione della realtà richiestagli dai piani alti. Un ostracismo sfondato dalla forza di questa, così come delle altre che l'hanno preceduta, mobilitazione: indetta autonomamente, portata avanti in quanto mobilitazione dal basso, vissuta sul filo della tensione di quelle che erano le notizie provenienti da Gaza. In poco più di una settimana si è tirata su una mobilitazione straordinaria, che ha evidenziato, ancora una volta, la distanza siderale in capacità di lettura ed iniziativa corrente tra apparati e forze sociali: le differenze numeriche e di carattere tra la "marcia di Assisi" ed il corteo romano sono oggi quanto mai palesi. Il moderatismo e il pacifismo di Assisi surclassato politicamente dalla determinazione e dalla rabbia di Roma. Senza padrini e parole obbligatoriamente politicamente corrette la manifestazione nella capitale ha raccolto i frutti di una scadenza nazionale indetta su parole d'ordine precise, senza concetti astratti, fuori dalla retorica dell'equidistanza: contro l'aggressione militare israeliana, con la Palestina che resiste.

Nonostante si rincorrano sempre più le voci di una tregua possibile, le cui condizioni sono tuttora offuscate dai giochi politici degli attori statali in campo (Usa, Israele, Egitto e servitù al seguito), a Gaza quella di oggi è stata una nuova giornata di guerra, che ha visto, ancora, l'ennesimo bombardamento contro una scuola delle Nazioni Unite. Un lembo di terra, la Striscia di Gaza, che pur nella drammaticità della sua realtà, si è cercato sempre di non lasciar solo, di rimarcare quella vicinanza e quell'appoggio ad una battaglia che dura da 61 anni e che Israele non può certamente illudersi di poter pacificare e normalizzare per mano delle bombe.

Fonte: Infoaut


CON LA PALESTINA NEL CUORE, CON GAZA CHE RESISTE!!!

4 commenti:

Elsa ha detto...

grazie per l'informazione,
sai ho detto a qualcuno che la pensavo come Dalema...fra amici, ancora un pò e mi menano!!!
Rispondono sempre con la storia della " barca". Se da noi vincerà uno che dice che i Nuraghi erano magazzini per conservare viveri... e non VERE FORTEZZE...cambio isola.
ufffffff :)))))))))))))

Aride ha detto...

@Elsa: effettivamente Dalema oggi sembra un rivoluzionario; non so se ci rendiamo conto di come siamo messi.... Baffetto l'estremista, pure io non avrei mai pensato di condividere le posizioni di Dalema...
Se tutto va bene siamo rovinati.
A presto.

Elsa ha detto...

un sorriso:)))

Elsa ha detto...

un sorriso:)))