21.9.09

Don Giorgio e il commento dello scandalo

 

 

Don Giorgio de Capitani

Perché onorare la morte di mercenari, quando ben pochi si ricordano dei veri testimoni della carità e della giustizia?


La notizia è nota. È andata su tutti i quotidiani, in tv, è rincorsa in tutto il Paese. Appunto, come una folgore. Sei militari italiani, parà della Folgore, sono morti e altri quattro sono rimasti feriti in Afghanistan in seguito a un attentato kamikaze che ha colpito un convoglio della Nato sulla strada che porta dal centro cittadino all'aeroporto della capitale, Kabul.
Tutti hanno espresso rabbia, disapprovazione, con le solite parole di rito. Ipocrite. Come si fa a non imprecare contro gli attentatori, vigliacchi, delinquenti, ecc. ecc. ? Il nostro Ministro Ignazio La Russa - a cui evito l'epiteto dell'articolo precedente che l'Avvocatura in persona della Curia m milanese mi ha costretto a cancellare, dietro velate minacce - è stato veramente efficace: "vigliacchi, infami, non ci fermeranno". Contro chi l'onorevole (!) ha scagliato queste parole? Non lo sa nemmeno lui. "Non ci fermeranno": ma dove vorrebbe andare il Ministro? Lo sapete voi? Io no.
Gli italiani, lo sappiamo, sono un popolo dalle lacrime facili, dalle emozioni immediate, pronti subito a parlare del milan o dell'inter. Ma si dicono cristiani, perciò dalla parte delle apparenti vittime, vittime di un sistema che le ha contagiate di una esaltazione paranoica patriottica.
Perché non riflettere seriamente?
Subito ci si lascia prendere dalla paura di essere tacciati di antipatriottismo o, ancor peggio, di quella anti-italianità che sembra la vergogna del miglior italiano.
Si ha paura a dire ciò che tanti pensano, proprio perché ci si sente addosso tutti i giudizi di un Paese che in certe occasioni, solo in certe occasioni, si sente in dovere di stare unito. Sembra che solo l'amor di Patria unisca gli italiani, non interessa se poi su tutto il resto si dividono fino a dilaniare la stessa Costituzione.
Perché, allora, non si ha il coraggio di dire che i nostri militari che si trovano nelle zone calde di una guerra non sono altro che mercenari, pagati profumatamente dal governo, cioè da noi, per svolgere un mestiere (perché parlare di "missione", parola nobile da lasciare solo ai testimoni della carità?) che consiste nello sparare su bersagli umani, senza distinguere troppo se si tratta di bambini o di nemici armati?
Quanti bambini morti o feriti gravemente, effetti collaterali di quel brutto mestiere che si chiama guerra!
I nostri militari firmano, sanno quello a cui vanno incontro, vengono stipendiati, e perché allora idolatrarli quando ci lasciano la pelle?
Ma certo che sono persone, e che di fronte alla morte tutti meritano rispetto. Ma proprio tutti?
E chi piange i morti a causa della fame, della violenza, delle ingiustizie?
Perché onorare la morte di mercenari, quando ben pochi si ricordano dei veri testimoni della carità e della giustizia?
Chi si è ricordato e si ricorda di Teresa Sarti, moglie di Gino Strada? Una grande donna, altro che i maschioni fascistoidi della Folgore!
Perché a lei nessun riconoscimento dello Stato?
Lo Stato si è ricordato di Mike Buongiorno, e l'ha gratificato anche economicamente con un funerale di Stato, ovvero tutto a spese dei cittadini italiani.
Non parliamo della Chiesa che ha tributato al super-divorziato gli onori di un santo, con solenni esequie celebrate in quel Duomo che, se potesse parlare, urlerebbe tutta la propria rabbia. Perché due pesi e due misure?
Mercenari, sì, i nostri soldati, anche se, dicono, ormai si va verso un esercito di professionisti. In fondo, l'abbiamo voluto noi: abbiamo lottato, anche con l'obiezione di coscienza, perché si potesse rifiutare il servizio militare. Ed ecco i frutti: un esercito di gente altamente specializzata per sparare "meglio", per colpire "meglio" l'avversario.
E, infine, non ci si arrabbia al pensiero di milioni di soldati che nelle precedenti guerre mondiali sono morti, senza ricevere una lira, senza alcun riconoscimento da parte dello Stato? Poveri cristi: obbligati, pena il delitto di diserzione, ad abbracciare una divisa e andare in guerra. Per quale scopo?
E noi siamo qui a onorare dei mercenari?
Notabene. Perché il Governo, o chi per esso, non fa una legge che almeno proibisca a chi è sposato e soprattutto ha dei figli di fare il militare nelle zone a rischio?

 

 

Fonte: Don Giorgio

I MIEI SINCERI COMPLIMENTI A DON GIORGIO!!!

6 commenti:

Pierprandi ha detto...

Mi unisco ai tuoi complimenti, e aggiungo massima solidarietà a Don Giorgio! hasta la vista!

Andrea De Luca ha detto...

grande don giorgio!

Andrea De Luca ha detto...

Ciao, sono Andrea del blog Diego Garcia. Ho creato un nuovo blog che si chiama 'Informare è un dovere'. Il link è http://andreainforma.blogspot.com/

Continuerò ovviamente ad usare anche Diego Garcia. Linka il mio blog nel tuo, e io farò lo stesso col tuo nel mio ovviamente. Scrivi Informare è un dovere come titolo del blog.

Fammi sapere sul mio blog

Anonimo ha detto...

Qualche don Giorgio in piu'=tanti ipocriti in meno.
Dio ti benedica per il tuo coraggio.
Certo che data la zona speravano in un alyro don ABBONDIO.

Anonimo ha detto...

Scusate era un ALTRO DON ABBONDIO.

Anonimo ha detto...
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