5.1.06

Quei simpaticoni dei vescovi spagnoli

Madrid. L'equivalente spagnola di Radio Maria si chiama Cope Radio ed è di proprietà della Conferenza dei Vescovi Spagnoli. Nei giorni di Natale l'organo cattolico spagnolo è stato travolto da una vera e propria bufera, per un falsa intervista ascoltata da milioni di fedeli cattolici, intervista che, architettata con il preciso e chiaro intento di gettare fango sull'immagine del Governo Zapatero, ha finito per travolgere la già traballante reputazione del clero cattolico in Spagna. Un disastro che getta un'ombra lunga, lunghissima, che arriva fino al muro di gomma del silenzio della Santa Sede a Roma.

La radio ha dovuto porgere le sue scuse ufficiali al governo Zapatero e ai cittadini spagnoli, nell'assordante silenzio della conferenza episcopale spagnola, per aver organizzato una falsa intervista in cui si rappresentava Zapatero come un combattente comunista, in procinto di organizzare un patto di ferro tra la Spagna e due paesi invisi al clero, come ai governi di destra: Venezuela e Cuba.
In pratica, un giornalista di Cope Radio si è finto Zapatero e ha chiamato il presidente della Bolivia, Morales, per ottenere il suo avvallo in diretta. Dopo essersi congratulato per la recente vittoria di Morales alle elezioni, il finto Zapatero gli ha detto "Sono felice che tu ti aggiunga al nuovo ordine comunista che vogliamo stabilire in Spagna e America Latina, Evo". Tensioni tra Spagna e Bolivia, l'ambasciatore spagnolo a La Paz ha dovuto porgere le scuse ufficiali al neo-eletto presidente boliviano.
Questo è solo l'ultimo colpo ignobile della lunga campagna orchestrata dalla conferenza dei vescovi contro Zapatero e il suo governo, dopo che il governo socialista spagnolo ha revocato i finanziamenti statali al clero cattolico, un privilegio secolare e che nessuno aveva mai messo in discussione prima. Provvedimento che si aggiunge all'introduzione del matrimonio gay e del divorzio breve.
E così, dopo essere stato richiamato a Roma dal Papa questa estate per il suo comportamento, e dopo che i vescovi spagnoli hanno incoraggiato i pubblici ufficiali a non obbedire alla legge, rifiutandosi di celebrare matrimoni gay, è ora la volta del Governo Spagnolo agire diplomaticamente e richiamare lo Stato della Città del Vaticano. Il Ministro degli Esteri Mugle Angle Moratinos ha convocato per una reprimenda ufficiale il nunzio della santa sede in Spagna, quale rappresentante del Papa e della conferenza dei vescovi, chiedendo ufficialmente che cessino tali "ignobili comportamenti" da parte del clero cattolico e annunciando che Radio Cope sarà perseguita legalmente dal Governo Spagnolo. Silenzio imbarazzato dei vescovi e un Natale da dimenticare per il Vaticano in Spagna.

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