27.10.06

Acqua di tutti

Lo sapevate il Brasile ha circa il 17% delle riserve sotterranee di acqua potabile di tutto il mondo? E che circa la meta' di questo 17% si concentra nella zona di Sao Lourenço (leggi "sao lorensao")?
Sapreste indovinare quale delle multinazionali agroalimentari piu' grandi del mondo ha tentato, riuscendoci peraltro, di accaparrarsi tutto questo ben di Dio?
Vi raccontiamo tutta la storia.
Siamo nel 1996, la Nestle' acquista la societa' che produce la Perrier e che ha un'autorizzazione per lo sfruttamento delle acque di Sao Lorensao.
Nonostante esista gia' un permesso, la Nestle' dovrebbe attenderne il rinnovo da parte del "Departamento Nacional de Produção Mineral", un ente che in Brasile tutela l'acqua e concede i permessi di sfruttamento.
A settembre del 1996 la Nestle', senza autorizzazione, inizia a scavare il pozzo e nel 1998, ancora senza autorizzazione, e' gia' pronto il primo stabilimento di imbottigliamento. Nasce l'acqua Pure Life, molto venduta, pare, nei paesi in via di sviluppo.
Iniziano pero' i problemi: il continuo pompaggio di acqua abbassa il livello della falda e danneggia la "nappa freatica". La qualita' dell'acqua peggiora e l'intero equilibrio ecologico della zona inizia a destabilizzarsi (in pratica iniziano a morire le piante e a sparire gli animali). Non e' tutto: sembra che per riuscire a dare al proprio prodotto un gusto uniforme, la multinazionale sia arrivata a demineralizzare l'acqua, violando tutte le leggi dello stato, ma soprattutto impoverendone la qualita'.
A marzo 2006, dopo 7 anni di processi, ricorsi, appelli, avvocati e studi ambientali, alcuni truccati, altri, quelli finanziati dalla popolazione di Sao Lorensao, piu' realistici, la storia finisce: la Nestle' si e' impegnata a cessare il pompaggio dell'acqua e la produzione di Pure Life, nonche' a risarcire il grave danno ecologico attraverso la riforestazione dell'area. Ha vinto Davide e Golia ha calato le braghe.

OTTIMO E ABBONDANTE............... COME SUOL DIRSI

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