1.11.06

Cannabis ad uso terapeutico

Il Consiglio dei Ministri ha formalmente varato un disegno di legge che faciliterà l'accesso alle terapie a base di cannabinoidi.
E’ una delle misure contenute nel disegno di legge sulla semplificazione degli adempimenti amministrativi per la tutela della salute, varato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 18 ottobre 2006. Il provvedimento proposto dal Ministro della salute, on. Livia Turco, agisce su diversi fronti.
La misura più significativa riguarda la introduzione di due principi attivi della cannabis (Delta-8-tetraidrocannabinolo e Delta-9-tetraidrocannabinolo - THC ) nella Tabella II, che contiene le sostanze stupefacenti autorizzate all'uso in ambito terapeutico. Il ddl in sostanza accoglie la richiesta contenuta nell'appello promosso lo scorso luglio dalla Associazione Cannabis Terapeutica e sottoscritto da numerosi medici e ricercatori.
Viene inoltre semplificata la prescrizione dei farmaci stupefacenti, consentendo al medico di utilizzare il ricettario normale anzichè quello speciale, eliminando così le difficoltà burocratiche. Le prescrizioni dei medicinali oppiacei potranno essere consentite anche al di fuori di patologie oncologiche, come le malattie croniche o invalidanti. Viene infine semplificato l’aggiornamento dell’elenco dei farmaci stupefacentii, che potrà avvenire con semplice decreto ministeriale, senza ricorrere ogni volta ad una modifica legislativa.
Il ddl è stato accolto con grande soddisfazione dai medici della Società italiana di cure palliative, dall'Associazione Luca Coscioni , dal Tribunale per i diritti del malato, dalla Fondazione Florani, da Giuseppe Bortone, responsabile per la politica delle tossicodipendenze della Cgil nazionale e da numerosi membri della maggioranza tra cui il ministro Emma Bonino ("un atto di giustizia e umanità"), Tommaso Pellegrino dei Verdi, Maurizio Bulgarelli dei Verdi-Prc
Un plauso è arrivato anche da Ignazio Marino, medico e presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato, che commentando il provvedimento promosso dal ministro della Salute ha dichiarato: "È una decisione giusta che contribuisce a promuovere e a facilitare l'accesso ai farmaci contro il dolore che, a causa di macchinose difficoltà burocratiche, difficilmente vengono prescritti. Alleviare il dolore sia nei malati terminali che in chi ne soffre di dolore cronico in generale non è solo un obbligo per il medico, ma deve poter essere un diritto del paziente. È assolutamente irragionevole - sottolinea il senatore - voler negare tale diritto, anche perché, e lo voglio sottolineare, introdurre la cannabis nell'uso terapeutico non ha nulla a che vedere con la legge sulla droga e con gli spinelli. I farmaci antidolore - conclude - anche quelli derivati dalla cannabis, hanno un effetto positivo su molti disturbi dei malati, e non solo terminali".


ERA ORA!!!!

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