10.6.08

Violenze sui migranti


Nuovo caso di violenze al Cpt di Torino a due settimane dalla morte, per circostanze ancora da chiarire, di Fathi Hassan, un tunisino di 38 anni. Questa volta, a fare le spese di quella che gli ospiti della struttura hanno più volte denunciato come la 'mano pesante' del personale di sicurezza, è un altro tunisino che sta continuando lo sciopero della fame da 4 giorni. Ieri, quando nell'infermeria del campo d'internamento è stato schiaffeggiato: "per calmarlo". A tutte le difficoltà di uno straniero senza nome e senza volto rinchiuso in una gabbia aggiunge quella di non parlare per nulla italiano.

Quattro giorni fa, una ltro detenuto ha cominciato uno sciopero della fame. L'immigrato si sta opponendo al decreto di espulsione emesso dalla Questura per aver commesso un piccolo furto, a seguito del quale è finito in carcere e da lì al Cpt. Ha una compagna romena dalla quale ha avuto un bambino, dovrà essere rimpatriato nel suo Paese tra una decina di giorni. Dopo essere stato visitato da un medico, constatate le precarie condizioni di salute, sarebbe stato consigliato di interrompere lo sciopero, soprattutto a causa delle pericolose conseguenze cui avrebbe potuto andare incontro. Prima fra tutte quella di una complicazione cardiovascolare.

'Sta creando dei casini'. Avrebbe rifiutato di interrompere lo sciopero, chiedendo di essere condotto in ospedale. Il personale del Cpt si sarebbe opposto alla richiesta che, qualora accolta, avrebbe ritardato l'iter di espulsione. Secondo fonti interne, è stato oggetto di violenza da parte del personale del centro, che lo avrebbe schiaffeggiato più volte. La fonte interna al Cpt ha raccontato che Mohamed è stato "portato in infermeria, dove hanno cominciato a prenderlo a schiaffi, e ora non sente più da un orecchio. Il maresciallo gli ha detto che con lo sciopero 'sta rompendo i coglioni e creando dei casini'. Lui non vuole essere espulso, ha suo figlio qui. Non è l'unico a essere stato malmenato. Chi 'rompe i coglioni' lo prendono, lo ammanettano, lo portano di là, dove non ci sono telecamere, e giù botte".

Raggiunta telefonicamente, la Croce Rossa Italiana di Torino, che gestisce il Cpt, non ha rilasciato dichiarazioni. Non è stato possibile parlare con il direttore sanitario, Antonio Baldacci, nè con il numero del Cpt in possesso della Questura di Torino, che risultava 'sempre occupato'.



Fonte: Infoaut

CON I MIGRANTI SEMPRE!!!
PERCHE' GLI SPOSTAMENTI DEI CITTADINI DEL MONDO SIANO VOLUTI E NON DOVUTI!!!

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