15.11.08

De profundis della democrazia

di Maso Notarianni

Insegnava Cossiga, pluriministro degli Interni: andate, infiltrate le manifestazioni di piazza, fate in modo che i vostri infiltrati provochino scontri e disordini, reprimete gli scontri e i disordini con pestaggi furibondi. Massacrate gli studenti, e financo le maestrine. Così ci si confronta con chi osa mettere in discussione l'ordine costituito.

Insegna il tribunale di Genova: applicate alla lettera quello che Cossiga insegna, e state tranquilli, voi che pensate, studiate, pianificate e infine ordinate i massacri: andrete assolti. Tutt'al più saremo costretti a punire qualche vostro manovale.

Aggiunge il ministero dell'Interno (sia il ministro di destra o di sinistra): non solo non vi accadrà nulla. Ma i più saranno anche promossi.

Del resto, questo insegnavano anche agli aderenti della loggia massonica P2, di cui Cossiga era caro amico e il presidente del Consiglio Berlusconi caro fratello.

Questa sentenza dimostra una cosa e ne dice un'altra. Dimostra che lo Stato democratico è morto a Genova nel luglio del 2001. E che non è più risorto.

Dice che, oggi come allora chi va in piazza a chiedere che il mondo cambi, o a difendere i propri diritti, può essere impunemente massacrato se non ha sponde politiche. E di sponde politiche chi era in piazza a Genova e chi oggi difende i suoi diritti di studente o di lavoratore non ne ha. Perché in questo Paese non c'è più politica, né a destra né a sinistra, ma solo un comitato di gestione di affari e di malaffari.

Questa sentenza è indegna di un Paese civile, ma non solo. E' una provocazione. Perché ha ottenuto due risultati: fare infuriare, legittimamente, chi è stato massacrato e chi chiedeva giustizia e ha ribadito (perché per la verità la storia del nostro Paese di sentenze di questo tipo purtroppo è piena) che i "tutori dell'ordine" hanno le mani libere di fare ciò che vogliono. E anzi, sono incentivati ad usare strumenti degni del Cile di Pinochet.

P.S.
Mi scuso per le virgolette con le migliaia di tutori dell'ordine per bene. So che sono tanti, probabilmente sono la maggioranza di quelli che indossano una divisa, ma comprenderanno anche loro che oggi le virgolette non si possono evitare. Anche perché non si sente la loro voce, segno - anche questo - che lo stato di diritto è morto.


Fonte: Peacereporter

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho scoperto casualmente questo blog. E' bello sapere che c'è ancora chi pensa di poter dare il proprio contributo, chi crede ancora nele rispetto della verità e mette la faccia per difenderla. Mi ha fatto battere il cuore sfogliare le pagine del tuo blog...e leggere finalmente la delusione nei confronti di una sentenza che nega la verità, perpretando logiche politiche di tutela dei più forti. E' come se le lobby si dessero la mano per barricarsi e proteggersi le une con le altre. A pagare continuano ad essere sempre e solo i pesci piccoli. E' ciò che accade del resto con la camorra. In fondo le logiche sono parallele. Anzi non direi parallele perchè le rette parallele non si incontrano mai, quella politica e camorristica invece s'incontrano, si sovrappongono e si sostengono.

Antonella

Aride ha detto...

Ciao Antonella.
Condivido pienamente il tuo commento.
Grazie mille per i complimenti, davvero graditi. Mi auguro di continuare a meritarmeli.
A presto.