13.2.09

La cgil, se no chi?


Quando hanno "normalizzato" i Consigli di fabbrica, la CGIL diceva: tanto sono solo casinisti e neanche iscritti.


Quando hanno regolamentato gli scioperi ridotti a sterili proteste virtuali, la CGIL diceva: tutto si può risolvere nel tavolo che conta.

Quando hanno tolto la scala mobile, la CGIL diceva: i salari si difendono con la concertazione.

Quando hanno tagliato le pensioni, la CGIL diceva: tanto noi gestiremo i loro TFR nei fondi pensione.

Quando hanno istituito, complici CISL e UIL, il lavoro in affitto e i co.co.pro, la CGIL diceva: tanto noi contrattiamo le assunzioni.

Quando escludevano i sindacati di base dalla trattativa e negavano il diritto di assemblea, la CGIL diceva: sono solo degli estremisti corporativi antiunitari.

Quando nonostante il no delle assemblee dei lavoratori decidevano i funzionari, i burocrati sindacali o i voti dei pensionati usati come massa di manovra, la CGIL diceva: la democrazia è l'interesse generale del paese.

Quando hanno trasformato il contratto dei pubblici dipendenti in contratto privato, la CGIL diceva: finalmente ora siamo sullo stesso piano e potremo godere delle migliorie.

Quando hanno siglato decine di contratti a perdere, elargendo elemosina ai lavoratori, e inneggiando alla meritocrazia e al sistema premiante, la CGIL diceva: è ora di cambiare musica.


Quando faceva fuori il dissenso interno, la CGIL diceva: difendiamo l'unità dei lavoratori e la democrazia.

Quando i salari italiani sono diventati i più bassi d'Europa, la CGIL non aveva più niente da dire.



Gli operai della Thyssen arsi vivi poco più di un anno fa stavano là perché i sindacati concertativi, tra i quali la CGIL, in questi ultimi venti anni, hanno da prima ridotto il salario di quei lavoratori ad una regalia signorile elargita con molto buon cuore dal padronato e vergognosamente concertata (nella loro logica che il salario è una variabile dipendente delle esigenze di capitalizzazione dei padroni del vapore); poi, hanno concertato che per far arrivare a fine mese gli operai, si poteva tranquillamente farli lavorare per due turni consecutivi (cioè 16 ore di fila compresa la notte) in una fabbrica ad altissimo tasso di fatica quale è un'acciaieria.

Ancora oggi, chissà perché, le tre organizzazioni confederali, tra le quali la CGIL, hanno un privilegio di prelazione nelle RSU, per cui si accaparrano, al di fuori delle votazioni, il 30% di rappresentanza e partecipano, per legge, alle contrattazioni locali non essendo neppure presenti nelle RSU elette.

La cancellazione della dignità umana, che si alimenta di precarietà e di precarizzazione (altra causa di migliaia di incidenti sul lavoro, centinaia dei quali mortali), è figlia della sudditanza agli interessi del capitale del sindacato confederale, tra cui la CGIL, in alleanza proprio con quei predatori di lavoro e con i vari governanti che, in questi decenni, hanno spostato enormi quantità di reddito dalle classi meno abbienti ai proprietari di banche, finanziarie, assicurazioni e industrie.

Si potrebbe continuare all'infinito, si pensi alle politiche pensionistiche o alla flessibilizzazione dell'orario di lavoro studiato dai tre apprendisti stregoni presso gli eredi di Taylor e Ford.

Le condizioni attuali in cui versano i lavoratori è frutto dell'opera concertativa confederale, tra cui la CGIL, che ha consapevolmente, e colpevolmente, operato per indebolire la capacità di rivendicazione dei propri diritti, a cominciare da quello ad una vita degna di questo nome.

Nel frattempo, però, essa ha saputo ben rafforzare le proprie strutture funzionariali, burocratiche ed economiche.


Ora, il tavolo si fa anche senza la CGIL che spera di ritornarci e conservarsi, strumentalizzando la protesta sociale.

Ma, ormai, lo scopo è stato raggiunto.

Il problema della CGIL è che ha scelto, da tempo, con chi stare: con il capitale.


Fonte: Rdbcub

4 commenti:

Elsa ha detto...

miiiiiiiiiiiiiiiiiiinkia...:)
che dire!!!
Elsa

Pierprandi ha detto...

Tutto vero quello che scrivono i CUB vecchio mio... Ma la CGIL ci serve...O meglio ci servono i suoi numeri...A presto

Aride ha detto...

@Elsa: ribadisco miiiiiiiiiiiiiiiiiinkia!!!

@pierprandi: forse hai ragione tu, la cgil ci serve, ma deve cambiare in modo radicale a mio avviso.

Marte ha detto...

I numeri bisogna saperseli giocare bene però... :(