E’ morto stanotte Khaled Hussein, un anziano palestinese di ormai 79 anni richiuso da 14 anni nelle carceri italiane per scontare una condanna all’ergastolo per il sequestro della nave Achille Lauro.
E’ morto in una cella del braccio speciale del carcere di Benevento, una sorta di piccola “Guantanamo” nella quale sono reclusi tutti i detenuti in Italia per i reati di matrice islamica.
In questo reparto E.I.V. (Elevato Indice di Vigilanza), i detenuti hanno le finestre sigillate da lastre di plexiglass che impediscono non solo di guardare all’esterno, ma anche il necessario ricambio di aria.
Il torrido caldo di questi giorni deve essere stato fatale per il cuore già malandato di Khaled: da anni sofferente, come certificato clinicamente, di disturbi cardiaci, non gli è mai stato permesso di curarsi adeguatamente.
Per questo è opportuno parlare di un assassinio di stato, perchè Khaled è morto per la lentezza della burocrazia penitenziaria e la cecità del tribunale di soverveglianza: da mesi il suo legale aveva chiesto un permesso di pochi giorni per motivi di salute, per permettergli di poter usufruire delle cure mediche di cui necessitava.
Pochi mesì fà l’ho incontrato per l’ultima volta in carcere e mi ha lasciato quell’incontro un profondo senso di tristezza e indignazione, perchè un anziano di 79 anni non può vivere - e morire! - in quelle condizioni.
Francesco Caruso
Fonte: Facebook
SONO STRAMALEDETTAMENTE STANCO DI VERGOGNARMI DI ESSERE ITALIANO!!!
3 commenti:
anche io
Dostoevskij diceva che la civiltà di un paese si giudica dalla condizione delle sue prigioni.
Quindi come dovremmo giudicare l'Italia?
non ero a conoscenza di questa situazione... mi spiace veramente.
In italia ci si riempie la bocca di belle parole... solo aria fritta a quanto pare.
Un saluto
Elsa
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