11.8.09

Innse presse. La lotta continua e insegna


Continua la protesta dei 5 operai della Innse, da martedì sul carro ponte all'interno della fabbrica e per nulla convinti a scendere fino a quando non ci saranno garanzie precise rispetto al loro futuro e a quello dello stabilimento. Nonostante il tentativo delle istituzioni per voce di Guido Podestà, neoeletto presidente della provincia di Milano, di bocciare le iniziali proposte come troppo generiche e mal indirizzate, pare che oggi la soluzione sia sempre più vicina.
Ecco qualche cenno storico...
Questa storia inizia molti anni fa, quando Rubattino inizia la sua trasformazione da quartiere residenziale a quartiere industriale, con speculatori e imprenditori del mattone che per anni hanno smantellato e distrutto la famosissima fabbrica Innocenti di Lambrate, fino ad arrivare al recente passato, con 50 operai ancora fortemente motivati a continuare la produzione. Un primo tentativo venne fatto nel '99 quando il precedente imprenditore tentò di smantellare l'officina senza successo grazie alle mobilitazioni degli operai. Nel 2007 arriva la notizia di Expo Milano 2015, da subito iniziano a rimescolarsi le carte e la INNSE viene venduta ad un imprenditore, Genta, presentato da Castelli. Per due anni voci di corridoio parlano della chiusura della Innse ma l'attività produttiva continua, anzi cresce, nonostante il periodo di crisi generalizzata. L'Expo si avvicina e gli interessi su quell’area crescono fino a quando Genta licenzia gli operai da un giorno all'altro inviando loro un telegramma. In seguito ad una riunione degli operai dell'INNSE, autorganizzati, si decide di tornare in fabbrica e di continuare a lavorare sulle commissioni ancora valide in totale autogestione. Questo esperimento prosegue con successo per 6 mesi, fino a quando la Questura mette i sigilli. Da lì gli operai occupano la portineria dando vita ad un presidio permanente, impedendo di fatto lo smantellamento della fabbrica. A Febbraio la Questura fa sapere che deve procedere allo sgombero e il 10-11-12 febbraio vengono alzate barricate e viene dato loro fuoco per ostacolare la circolazione dei mezzi preposti allo smantellamento. La mattina del 12 febbraio si presenta la Questura in forze che, dopo diversi scontri, decide di ritirarsi a mani vuote. Da quel giorno poco si è mosso fino a queste giornate di agosto.
Situazione attuale...
Sono ben 4 gli imprenditori pronti a rilevare fabbrica, terreni e a garantire i posti di lavoro degli operai. E' attualmente in corso una trattativa e la prefettura ha comunicato ieri che mancano ancora alcuni passaggi per concluderla. Pare infatti che il nuovo imprenditore che acquisterà la INNSE voglia ampliare l'officina e quindi necessiti di ulteriore terreno adiacente lo stabilimento. In attesa dell'incontro risolutivo in prefettura, in 5 rimangono sul carroponte mentre centinaia di persone continuano a dare solidarietà presidiando giorno e notte l'esterno dell'INNSE. E' sempre notizia di ieri, lunedì 10 agosto, quella di 7 operai della “Calce Idrate Marcellina” di Marcellina, vicino a Roma, che sono saliti per protesta sopra una torre di lavorazione di 50 metri e che hanno comunicato di non voler interrompere la protesta fino a quando i rappresentanti del comune non avranno fissato un appuntamento per discutere il futuro della fabbrica.Seguiranno aggiornamenti...
Qui di seguito la lettera degli studenti per la INNSE rivolta alla città di Milano.
Vi ricordate Milano? La grande città industriale che garantiva lavoro e benessere? Quella città non esiste più. Milano è la grande vetrina d’Italia, dove l’estetica ed il decoro diventano primo comandamento. Non c’è più spazio per chi vive la realtà.Le fabbriche una ad una sono state chiuse, private dell’anima, degli operai. Gli unici lavori rimasti sono legati all’immagine dettata da modelle e speculatori. In questo nuovo mondo dell’effimero, c’è chi resiste, chi si aggrappa alla vita vera.E’ la storia della Innse Presse. Una fabbrica che in un momento di crisi continuava ad essere produttiva. Una produzione che il 31/05/2008 è stata bloccata. 50 operai fuori, senza lavoro, per colpa di un imprenditore senza scrupoli che aveva promesso il rilancio dell’azienda per poi speculare su queste 50 famiglie. Ma gli operai non si sono lasciati intimidire. I primi tempi hanno portato avanti il lavoro. Poi sgomberati. Ma sono andati avanti. Hanno costruito una casa-presidio vicino alla fabbrica. Giorno e notte sono rimasti lì, facendo i turni. Natale e Capodanno compresi. Hanno attraversato tentatovi di sgombero, la Polizia, gli scontri.Domenica 2 Agosto, dopo 15 mesi di lotta, sono stati sbattuti fuori anche dal loro presidio. E’ lotta di nuovo. Due giorni di tentativi per fermare lo smontaggio dei macchinari. Due giorni di prese in giro da parte di Regione, Provincia e Prefettura.Oggi 4 Agosto gli operai hanno agito radicalmente. Sono entrati nella loro fabbrica. Per riprendersela. Per difendere la dignità del lavoro che gli è stato rubato.Ora 4 di loro sono su una gru. C’è chi minaccia di buttarsi giù. Questo è un appello per tutti coloro che credono nel valore e nella dignità di chi vive e affronta le vere difficoltà della vita.

Portate la vostra solidarietà al presidio permanente in Via Ribattino 93, davanti alla Innse Presse.

Studenti per la Innse


LINKS UTILI: Blog del presidio: www.myspace.com/presidioinnse

Sito di “Operai Contro”, che ha seguito la vicenda dall’inizio: www.operaicontro.it


Studenti di Città Studi: cittastudi.noblogs.org

Studenti di via Festa del Perdono: statalemi.tbridge.biz

Onda Anomala Milano: www.ondanomalamilano.org

CSA Baraonda – Segrate: csa-baraonda.noblogs.org

Aggiornamenti in tempo reale: lombardia.indymedia.org




Fonte: Infoaut



SOLO LA LOTTA PAGA!!!

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