17.12.05

Il grande fratello bush

Preoccupato dalle mancanze dell’intelligence nel prevenire gli attacchi dell’11 settembre 2001, qualche mese dopo gli attentati il presidente Bush ha autorizzato segretamente una delle più grandi agenzie di spionaggio Usa a intercettare le conversazioni telefoniche e le e-mail di migliaia di cittadini statunitensi sospettati di legami con terroristi, senza prima chiedere l’apposita autorizzazione ai tribunali demandati a concederla. Lo rivela oggi il New York Times, al termine di un’inchiesta che il quotidiano era pronto a pubblicare già un anno fa, e che è stata rimandata perché la Casa Bianca aveva chiesto espressamente al giornale di non renderla pubblica, per non dare alcun vantaggio a potenziali terroristi che potrebbero rendersi conto di essere spiati. Mentre alcuni esponenti dell’amministrazione difendono questa pratica sostenendo che ha permesso di sventare possibili attentati, altri ufficiali lanciano accuse di incostituzionalità.

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