6.12.08

Facebook o la schedatura volontaria?



Facebook, il social network più trendy del momento, ha ormai oltre cento milioni di utenti, di cui oltre due milioni nel nostro paese.
E’ davvero iniziato con la motivazione di tenersi in contatto con i compagni di college e di università per poi diventare una “moda” che ha arricchito i sui ideatori arrivando ad un fatturato stimato in trecento milioni di dollari?
Oppure è una “schedatura volontaria e accattivante” costruita dentro un disegno che lambirebbe la volontà di controllo totale della Cia e dell’Iao dopo l’attentato alle Torri gemelle?
Certamente magari ci si diverte, addirittura si “rimorchia” ma il prezzo alto da pagare è quasi sempre la propria privacy. Si cedono (volontariamente) i propri dati anagrafici, il proprio profilo, le fotografie dei momenti più importanti della propria vita, nonchè di parenti e amici.
Una tentazione non solo per i curiosi ma anche per chi può compiere truffe, furti di identità ed anche peggio. E’ vero c’è la possibilità della scelta nel chi può vedere le foto o chi può leggere lo status,ma non è una barriera sufficiente.


Non sarà un caso che l’homegage di facebook recita così: “non possiamo garantire che i contenuti inviati al sito non siano visualizzati da persone non autorizzate” ed anche “non siamo responsabili di elusioni delle misure di sicurezza del sito o delle impostazioni della privacy”!


Fonte: Proletaria

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